Ricorrere il mondo intero ed immergersi nella sua cultura, nei suoi sapori, nei suoi odori e nei suoi costumi è tutto un sogno per molte persone. Disgraziatamente pochissime persone sono capaci di realizzarlo e finiscono con l’abituarsi ad una vita diversa da quella che avevano immaginato.
Sono poche le persone che nella propria vita si prefiggono di realizzare passioni e raggiungere mète. Oggi vogliamo raccontare la storia di Antonella Sorrentino, una giovane ragazza nata a Napoli nel 1987 che, sin da quando entrò in possesso dei lumi della ragione, sentì che la strada che doveva percorrere lungo il cammino della sua vita era quella di ricorrere il globo terrestre da cima a fondo.
Il suo ostacolo più grande, come tante altre persone che amano viaggiare, non era altro che la mancanza di denaro. Tuttavia, la ragazza non si arrese affatto davanti a questo problema.
Da lavori mal retribuiti alla prostituzione
Raggiunta da poco la maggiore età, Antonella decise che era giunto il momento di guadagnare denaro a tutti i costi per poter iniziare a viaggiare. Si presentò a numerosi colloqui di lavoro per tutta Napoli, ma incontrò soltanto lavori molto sacrificati e retribuiti malissimo. Uno di questi lavori era la vendita porta a porta di prodotti di cosmetica a Torre del Greco. Fu esattamente in questa occasione che si rese conto che molte donne offrivano servizi sessuali ai passanti, arrivando a procurarsi decine di clienti in un solo giorno.
Si mise a parlare con una delle prostitute di Napoli, la quale le confessò che era capace di guadagnare tra i 300 ed i 600 euro al giorno. Fu proprio questo il momento in cui Antonella decise che era solo così che poteva racimolare i soldi necessari a viaggiare per il mondo. Il suo primo cliente lo ottenne dopo aver pubblicato un annuncio erotico su questo sito web, ed il suo telefono iniziò a squillare.
Con voce timida, riconosce che per tre volte di fila non si sentì di rispondere al telefono, ed oltretutto si pentì di aver fatto quella cosa; tuttavia, la sua pressante necessità di incassare soldi rapidamente per poter viaggiare risultò prevalere sulla sua etica personale, e finì per accettare un appuntamento con un cliente in quello stesso giorno, ottenendo i suoi primi 150 euro come prostituta.
Per ogni settimana di lavoro passava due settimane viaggiando
Senza alcun tipo di vincolo familiare e vivendo in casa dei suoi genitori a Napoli città, Antonella Sorrentino riusciva praticamente a mettere da parte tutto quello che guadagnava come prostituta all’insaputa dei genitori.
Era riuscita ad organizzarsi in modo tale da lavorare come escort durante una settimana, e poi raccoglieva tutto ciò che era riuscita a mettere da parte per raggiungere qualche destinazione esotica per due settimane: Brasile, Ecuador, Uruguay, Stati Uniti, Cina, Thailandia, Cuba…la lista dei paesi che la Sorrentino potè visitare era lunghissima.
I suoi genitori, completamente all’oscuro di ciò che faceva, pensarono che le spese dei suoi viaggi le pagasse tutte quante Paolo, il ragazzo che la accompagnava in tutti i suoi viaggi, che in realtà non era altro che il suo miglior amico, e che lei addirittura invitava ad alcuni viaggi.
Abbandonò la prostituzione quando compì 30 anni
Dopo aver trascorso 12 anni interi viaggiando e prostituendosi a Napoli per coprire le spese, Antonella decise che una volta compiuti i 30 anni di età non avrebbe più continuato a farlo.
Sentì come il suo corpo era sempre più stanco e sofferente, e pensò che era giunto il momento di raccontare la sua storia in un libro, attraverso il quale intendeva infondere coraggio ad altre persone affinché non abbandonino mai i propri sogni ed i propri obiettivi e che lottino per raggiungerli, costi quel che costi.
Antonella Sorrentino confessò che con i proventi ricavati dalle vendite del libro avrebbe finanziato il resto dei viaggi che aveva in programma. Ad ogni modo lei è pienamente cosciente che guadagnando meno anche i suoi viaggi diminuiranno di intensità; ciò nonostante spera di poterseli godere molto di più soprattutto perché non dovrà impattare con il duro ritorno al lavoro.