In un certo senso potremmo dire che già da bambini facciamo delle vere e proprie scalate; chi di noi non si è mai avventurato per gioco tra mensole di scaffali, ripiani di guardaroba, o magari cancellate altissime per andare a recuperare un pallone colpito male? Superare un ostacolo al quale non si può passare intorno, vincerne le asperità sia esso una montagna rocciosa, un muro di pietra lavica, o un ostacolo naturale che si incontra camminando per la città, significa saperlo ‘scalare’, anche se non è proprio totalmente così.
La scalata vera e propria infatti, quella cioè fatta sulla parete quasi verticale di una montagna rocciosa alta ed imponente che prevede l’utilizzo di una serie di attrezzature e sistemi di sicurezza (‘via ferrata’), è tutt’altra cosa. Prima di arrivare a confrontarci con le difficoltà di una parete rocciosa impervia, faremmo sicuramente bene a prepararci fisicamente, allenandoci in posti magari più alla nostra portata e con difficoltà crescenti progressivamente, sempre meglio andare sul sicuro.
Perchè imparare a scalare
Anticamente non esisteva alcun tipo di attrezzo di supporto per passare dall’altro lato di una vetta o comunque valicare un ostacolo che non offriva soluzioni alternative; l’uomo faceva affidamento unicamente su mani e piedi, muovendo il tronco e bilanciandosi con il peso della testa. La storia dell’alpinismo ci racconta che fino a qualche tempo prima del secolo XX, le vette venivano scalate unicamente con l’ausilio di bastoni, scale e corde, e che fu un austriaco di nome Paul Press ad essere l’unico fedelissimo alla ‘arrampicata in stile libero’; Press non utilizzava neppure la corda di sicurezza per arrampicarsi su una vetta, e fu proprio per questo che purtroppo perse la vita.
Scalare una vetta è un’esperienza emozionante, qualsiasi sia il livello di difficoltà e la preparazione fisica; mente e spirito si rigenerano e traggono enormi benefici nel respirare a pieni polmoni l’aria più pura e, proprio per godere pienamente di tutto ciò, conviene sempre farlo in sicurezza.
Esercitati in luoghi facili
Scegliere una bella zona di collina, magari con differenti tipi di scenari naturali come potrebbero essere un ruscello da risalire, una piccola vetta da scalare, o anche qualche grotta sotterranea (già in questo caso si consiglia sempre una guida), potrebbe essere un buon punto di partenza per avvicinarsi a questa attività moderatamente, senza per forza fare i supereroi.
Lo spirito con il quale va praticato l’alpinismo o qualsiasi attività di arrampicata non prevede infatti alcuna ‘competizione’ per chi arriva prima degli altri in cima, la cosa principale è senza dubbio salvaguardarsi da possibili pericoli e creare le condizioni giuste per rilassarsi e divertirsi in mezzo alla natura.
Fallo accompagnato
A meno che uno non abbia già acquisito una preparazione più avanzata rispetto a quella basica, oppure lo faccia già a livello professionistico da molto tempo, oltre ad essere valido il consiglio di iniziare con bassi livelli di difficoltà è valido soprattutto quello di praticare alpinismo o scalata sempre in compagnìa.
Potrebbero infatti essere molti gli imprevisti o i momenti che creano difficoltà, ed è ovviamente meglio se non ci si trova soli ad affrontarli; la natura è bellissima e sa rapire totalmente corpo ed anima di una persona, ma varie esperienze raccontate ci insegnano che bisogna sempre prevedere tutto, ed in questo la compagnìa è utile anche per confrontarsi e scegliere il cammino migliore.
Equipaggiati in modo adeguato
Più comodi e sicuri si sta in montagna e meglio è, a prescindere se ci si vada per praticare alpinismo, free climbing, o anche per una semplice escursione con famiglie e amici desiderosi di concedersi un piacevolissimo ‘pic nic’ in quota. Per questo motivo è cosa buona e giusta premunirsi per qualsiasi tipo di cambiamento climatico o scenario naturale; a tal uopo nello zainetto di un alpinista (principiante o professionista che sia) non potranno mai mancare un cappellino di lana, dei guanti caldi, un paio di calzerotti di lana in più (nel caso si inizino a congelare i piedi), una bussola (fondamentale se non si è esperti) ed una bella tavoletta di cioccolato per assumere rapidamente calorie o zuccheri in momenti di stress fisico.
Sii un avventuriero e goditi l’esperienza
Il senso di soddisfazione e la felicità di essere riusciti a superare un ostacolo con non poco sacrificio dopo aver trascorso una giornata a contatto con la natura più incontaminata, la voglia matta di raggiungere una vetta dopo essersi lasciati alle spalle decine di difficoltà compiacendosi per averle superate, la grande gioia di condividere queste emozioni con uno o più amici che nutrono la stessa passione…questo è il vero spirito di chi pratica alpinismo, e deve rimanere tale se davvero ci si vuole divertire, per cui occhio…e in bocca al lupo per le prossime arrampicate!